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Dolce con semi di papavero / Prajitura cu mac

Per gli amanti di dolci con semi di papavero ,oggi una ricetta tanto semplice e quanto buona.




Ingredienti:
200 g.di  farina
3 uova
200 g. di margarina vegetale
200 ml .latte tiepido
200 g. di zucchero
100 g. di semi di papavero
mezza fialetta aroma vaniglia
1 cucchiaino bicarbonato di sodio o 1/2 bustina cremor tartaro
zucchero a velo

Procedimento:
Frullate bene i tuorli con lo zucchero ,aggiungete la margarina fusa e raffreddata e i semi di papavero macinati. Macinate i semi di papavero con il robot a immersione, in un recipiente un po' alto e stretto. Quando diventeranno un po'umidi ,simile a una crema ,sono pronti. Aggiungete al composto il latte, aroma vaniglia, la farina e bicarbonato di sodio sciolto in poco aceto. Io ho messo invece cremor tartaro, cosi come era, perché  non avevo bicarbonato. Frullate bene il composto mano a mano che incorporate tutti gli ingredienti. Montate a neve gli albumi e aggiungeteli al composto. Mescolate lentamente con un cucchiaio da basso verso alto, fino che il composto si amalgama bene. Foderate con la carta da forno una teglia da forno con le dimensioni 25/30 cm . Rovesciate il composto dentro e livellate con un cucchiaio.Cuocete il dolce ,nel forno riscaldato precedentemente, a 18°C circa 40 minuti. Fate la prova stuzzicadente. Quando il dolce si raffredda si spolverizza con lo zucchero a velo . Volendo ,al posto dello zucchero, usate la vostra glassa preferita.


Buon weekend a tutti!

23 Aprile San Giorgio / 23 Aprilie Sfântul Gheorghe



Oggi è San Giorgio! Auguri a tutti quelli che si chiamano Giorgio o Giorgia.

San Giorgio è stato, secondo una consolidata e diffusa tradizione, un martire cristiano, venerato come santo megalomartire da quasi tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi. 
Data di nascita: 280 d.C., Lod, Israele Data di morte: 23 aprile 303 d.C., Nicomedia, Turchia.

La sua festa presso molte popolazioni del mondo rurale mediterraneo, rappresenta la rinascita della natura e l’arrivo della Primavera, il Santo ha ereditato le funzioni di una più antica divinità pagana connessa con i culti solari: San Giorgio che sconfigge il Drago è diventato il dio solare che sconfigge le tenebre.
 La sua storia è codificata nel XIII secolo da Jacopo da Voragine nella “Leggenda Aurea” ma se ne conoscono poi innumerevoli varianti. E’ considerato protettore, con San Sebastiano e San Maurizio, dei cavalieri e dei soldati, viene invocato contro i serpenti velenosi, la peste, la lebbra e, nei paesi slavi, contro le streghe. Nel Medioevo e nel Rinascimento frequenti erano le lotte tra cavaliere e drago drammatizzate in sacre rappresentazioni.
Nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolanii” si racconta che San Giorgio visse in Brianza. Un drago imperversava da Erba fino in Valassina: quando ebbe divorato tutte le pecore di Crevenna, la gente del paese cominciò a offrirgli i giovani del villaggio, estratti a sorte.
Tra le vittime designate c’era anche la principessa Cleodolinda di Morchiuso, che fu legata ad una pianta di sambuco. San Giorgio giunse in suo soccorso e, per ammansire la belva, le gettò tra le fauci alcuni dolcetti ricoperti con i petali dei fiori del sambuco. Il drago, docile come un cagnolino, seguì tranquillamente Giorgio fino al villaggio; qui, di fronte al castello, il Santo lo decapitò con un solo colpo di spada, e la testa del mostro rotolò fino al Lago di Pusiano.

In ricordo dell’avvenimento il giorno di San Giorgio, in Brianza si preparano i “Pan mej de San Giorg”, o pan meinodolci (una sorta di biscotto rustico) con  farina gialla e bianca, latte (non tutte le ricette prevede) , burro e anche fiori essiccati di sambuco. 
La ricetta fatta da me lo trovate qui .






Tradizioni - "Il verde Giorgio" 
Gli slavi della Carinzia festeggiano San Giorgio il 23 di aprile, decorando un albero, tagliato alla vigilia, e portandolo in processione, tra canti e musica, assieme con un fantoccio, ricoperto dalla testa ai piedi di rami di betulla al quale si da’ il nome di “Il Verde Giorgio”. Il fantoccio si gettava in acqua con un rito propiziatorio per la pioggia. In Transilvania, in Romania ed in Russia il Verde Giorgio porta in mano una fiaccola accesa e nell’altra un dolce, fatto di latte, farina ed uova.

Patrono di Portofino (Ge) dove ogni anno il 23 aprile viene acceso un grande falò propiziatorio per la nuova stagione.

Preghiera a San Giorgio
O San Giorgio, a te mi volgo per chiedere la tua protezione. Ricordati di me, tu che hai sempre aiutato e consolato chiunque ti ha invocato nelle proprie necessità. Animato da grande confidenza e dalla certezza di non pregare invano, ricorro a te che sei così ricco di meriti davanti al Signore: fa che la mia supplica giunga, per tua intercessione, al Padre della misericordia. Benedici il mio lavoro e la mia famiglia; tieni lontani i pericoli dell'anima e del corpo. E fa che, nell'ora del dolore e della prova, io possa rimanere forte nella fede e nell'amore di Dio.

Fonte:web


Dolce soffice con frutta / Prăjitură pufoasă cu fructe




La ricetta che vi propongo oggi è la ricetta di un dolce che mi ricorda la mia infanzia, è una ricetta di famiglia. Si può preparare con la frutta che vi piace, mele, pere, albicocche, ciliegie, prugne, pesche. Io lo preparata con le fragole. Ideale per la colazione e merenda.

BUONA PASQUA! 


Ingredienti:
200 g. di farina
200 g. di zucchero semolato, meglio quello finissimo
2 uova
200 g. di panna da cucina
3/4 bustina lievito per i dolci
aroma vaniglia
300-400 g. di frutta fresca a piacere: fragole,mele,pere,albicocche,ciliegie,prugne,pesche

Preparazione:
Si frulla bene le uova con la panna, lo zucchero e un pizzico di sale. Si aggiunge la farina setacciata insieme al lievito e aroma di vaniglia. Si fodera con la carta da forno una teglia tonda di diametro 24-26 cm. Si mette dentro il composto e sopra si mette la frutta lavata ,asciutta dell' acqua e tagliata a pezzetti. Si cuoce nel forno preriscaldato ,a 180° circa 40 minuti .Fate comunque la prova dello stuzzicadenti. Volendo, quando il dolce è freddo ,spolverizzatelo di zucchero a velo.




Con questa ricetta partecipo alla #raccolta "Il piacere di fare colazione" di  Le padelle fan fracasso .




Ferrara, città d'arte

Oggi, niente ricetta .Pasqua si avvicina ,e una gita fuori porta è un'ottima alternativa per sfruttare il ponte di Pasqua, specialmente se il tempo sarà clemente.Un mese fa, ho avuto l'occasione di visitare una città bellissima, Ferrara. Se avete la possibilità di andare a vedere questa città ,ve la consiglio .

Situata nella bassa pianura emiliana, la città di Ferrara sorge sulle sponde del Po di Volano. L'Unesco le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento. Ferrara è la capitale del Rinascimento, una città aristocratica e perfettamente conservata. Nei suoi primi secoli di vita la città passò di mano in mano, Romani, Longobardi e, prima di essere un Libero Comune, fu feudo dei Canossa.


Vi lascio con un po'di foto e vi assicuro che se andrete a Ferrara, non ve ne pentirete.
Dimenticavo, il 4 maggio 2014 c'è il 9° incontro blogger proprio a Ferrara .Se siete interessati, visitate il blog di Erikaqui trovate tutti i dettagli.

centro storico




statua Girolamo Savonarola

centro storico

Municipio di Ferrara
Castello Estense


ponte ingresso Castello Estense

cortile interno castello
corridoi 

le cucine






una delle tante prigioni...

sale interno castello


soffitto sale castello 


affreschi interno castello 







Cattedrale di San Giorgio Martire



Palazzo dei Diamanti 
Mostra Matisse (La figura) fino a 15 giugno 2014 prenota online o allo 0532-244949


l'acquedotto di Ferrara 


statua bersaglieri 

Torta salata con bietole e stracchino / Tartă sărată cu frunze de sfeclă si branză stracchino




Adoro le torte salate , sono così versatili, golose e facili nell'esecuzione.
Ricetta di Paolo Zoppolatti da La Prova del Cuoco, da me leggermente modificata .



Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia
300 g. bietole di coste
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
un spicchio d’aglio
200 g. di stracchino o crescenza
50 ml. latte
1 uovo
80 g di grana grattugiato
1 cucchiaino di aglio granulato
 sale e pepe q.b.

Procedimento: 
Pulite le bietole e lavatele . Lessate le bietole in abbondante acqua salata. In una padella mettete 3 cucchiai di olio extravergine e un spicchio d’aglio schiacciato. Aggiungete le bietole lessate e scolate d’acqua, insaporitele per circa 5 minuti . Togliete lo spicchio d’aglio e lasciatele un poco raffreddare. In una ciotola mettete l’uovo, il latte, il grana, lo stracchino, aglio granulato e le bietole tritate grossolanamente. Regolate di sale e pepe. Stendete la sfoglia in una teglia e farcite con il composto di bietole e formaggio. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 30’. Servite tiepida o fredda.






Mucenici (dolce romeno per i Quaranta martiri di Sebaste )



Mucenici (in italiano vuol dire martiri), dolce tradizionale romeno, che si prepara il 9 marzo . In questo giorno, tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi ricordano i Quaranta Martiri di Sebaste o Santi Quaranta, sono dei santi cristiani.

"Il martirio dei 40 Martiri di Sebaste è un grande esempio di fede cristiana, perseveranza, sacrificio e amicizia. Infatti, sebbene originari di paesi diversi, questi erano soldati che prestavano tutti servizio presso la stessa legione dell'esercito romano e che subirono il martirio a Sabaste, in Armenia (l'odierna Siwas, in Turchia), sotto l'imperatore Licinio attorno al 322-323. Dopo aver confessato la fede cristiana, essi furono arrestati e sottoposti a interrogatorio, ma al loro rifiuto di offrire sacrifici agli idoli, il governatore Agricola li condannò a restare nudi, in una notte d'inverno, in mezzo ad un lago ghiacciato nei pressi della città."


In Romania si prepara due tipi di mucenici. Mucenici fatti con un impasto lievitato (latte, farina, uova, zucchero e lievito di birra). L'impasto viene suddiviso in pezzi da modellare,si da la forma di otto e si cuociono nel forno. Si prepara un sciroppo con l'acqua, zucchero e aromi .Si bagnano i mucenici e si ricoprono di miele e di gherigli di noce tritati. Sono tipici della regione romena Moldova, Banat. La ricetta lo trovate qui.

L'altro tipo di mucenici si fanno con un impasto di acqua e farina. Al impasto si da la forma di piccoli cerchi o cerchi più grandi che poi si intrecciano dando la forma di otto. Si lasciano 24 ore ricoperti di farina, cosi la pasta si asciuga. Si lessano nell'acqua,dove si aggiunge lo zucchero, buccia di limone o arancia e aromi.
Si servono con i gherigli di noce tritati e una spolverata di cannella.
Il brodo simboleggia lo stagno ghiacciato. Sono tipici della regione romena  Dobrogea e Muntenia.
Ecco la ricetta esattamente come l'ho fatta io.

 Ingredienti:
 impasto 
250 g. di farina 00
120 ml di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio di girasole
un pizzico di sale
sciroppo 
2 litri di acqua
300 g. di zucchero
buccia grattugiata di un limone
aroma vaniglia
aroma rum(facoltativo)
noci tritate
cannella in polvere

Procedimento:
Preparate l'impasto con l'acqua, farina e un pizzico di sale.Modellate a forma di cordoncino e poi a piccoli cerchi o a cerchio più grande e poi intrecciate dando la forma di otto. Metteteli su un vassoio ricoperti di farina e lasciateli seccare per massimo 24 ore .Dopo che i mucenici sono rimasti 24 ore ricoperti di farina per seccare si rigirano tante volte in un collino, fino che la farina in surplus si elimina. Mettete a bollire in una pentola 2 litri di acqua con un po' di sale.Quando l'acqua incomincia a bollire si buttano dentro i mucenici. Probabilmente salirà un po' di schiuma ,lo eliminate e continuate a lessare i mucenici a fuoco moderato. Quando vengono a gala, aggiungete lo zucchero e sentite se sono pronti. Devono essere al dente, se no ,lessateli ancora un po'. Aggiungette alla fine cottura (ultimi 5 minuti) la scorza di limone grattugiata e aroma di vaniglia. Volendo aggiungete anche aroma di rum. Assaggiate e aggiustate di zucchero se vi piace più dolce. Comunque il loro brodo, deve essere abbastanza dolce. Si servono freddi (temperatura ambiente o dal frigo) con i gherigli di noci tritati e una spolverata di cannella. Si conservano nel frigo per 2-3 giorni.




Frittelle dolci di riso / Gogosi dulci de orez



Le frittelle di riso ,dolce tradizionale che viene preparato tutto l’anno in Emilia Romagna . Ci sono anche le frittelle di riso di San Giuseppe , il dolce tradizionale che viene preparato in Toscana e in alcune zone dell'Umbria e dell'Alto Lazio, il 19 marzo. Sono tipicamente preparate nel periodo invernale.Giovedì  ho fatto le frittelle di riso, ricetta presa da una mia vicina di casa, romagnola doc.  Se li volete provare ,ecco la ricetta:

Ingredienti:
300 ml di latte
4 cucchiai di riso
1 uovo
pizzico di sale
buccia di mezzo limone bio
1 cucchiaino colmo di lievito vanigliato per dolci
3 cucchiai di farina
2 cucchiai di zucchero
un goccio di Marsala secco o di grappa (facoltativo)
olio di semi di girasole o arachide
 zucchero semolato o a velo per la decorazione

Procedimento:
Mettete a bollire il latte con un pizzico di sale e la buccia di limone . Appena incomincia a bollire aggiungete il riso. Cuocete lentamente tutto, pian, piano fino a completo assorbimento.Ogni tanto mescolate con un cucchiaio.  Togliere la buccia di limone e fare raffreddare bene il riso . Quando è freddo aggiungete l'uovo , lo zucchero e la farina setacciata con il lievito. Si mescola tutto ben bene. Se fosse troppo molle, aggiungete un cucchiaio di farina. Scaldate in una padella olio, la fiamma non deve essere troppo alta , neanche troppo bassa. Prendete col cucchiaino una grossa noce di impasto e buttatelo nell'olio. Friggete le frittelline rigirandole, man mano finché non diventano di un bel colore dorato scuro . Scolatele su carta assorbente da cucina. Passate le frittelle calde nello zucchero semolato o spolverizzatele con lo zucchero a velo.






Altri dolci fritti :
castagnole alla ricotta e amaretti
frittelle con semi di papavero
frittelle di mele
crema fritta
tortelli alle mandorle
chiacchiere con lo yogurt

Perché la Luna piena fa dormire male / De ce Luna plina te face sa dormi prost




Sabato 15 febbraio 2014 - Luna piena alle 00:54:46 


Uno studio su Current Biology afferma che le fasi lunari influenzano gli ormoni del sonno e la durata della fase profonda. A scoprire il legame tra Luna e qualità del sonno è stato il team di ricercatori guidati da Christian Cajochen della University of Basel. Punto di partenza dello studio è stata l'osservazione che alcune specie marine mostrano ritmi endogeni con periodicità circalunare, ma che, a dispetto di detti e credenze popolari, non ci sono prove consistenti a sostegno dello stesso tipo di legame tra cicli lunari e fisiologia o comportamento della specie umana.
Nel tentativo di studiare più a fondo la questione, gli scienziati hanno analizzato il sonno di una trentina di persone cercando eventuali correlazioni con le fasi lunari. Per farlo hanno quindi registrato i pattern di attività cerebrali, il movimento degli occhi e le secrezioni ormonali di tutti i partecipanti, registrando anche le loro impressioni. I risultati hanno mostrato come in concomitanza con la Luna piena la qualità del sonno registrata, oggettiva e soggettiva, diminuisse.
In particolare l' attività cerebrale connessa al sonno profondo diminuiva del 30%, le persone impiegavano più tempo ad addormentarsi (cinque minuti) e dormivano mediamente meno che in altre fasi del ciclo lunare (una ventina di minuti). Non solo: anche i livelli di melatonina, l'ormone che regola il ciclo sonno-veglia, era più basso durante la luna piena (4 picogrammi per millilitro di sangue nei volontari seguiti durante la Luna piena contro gli 8,2 picogrammi per ml di sangue nelle persone monitorate durante la Luna nuova), e raggiungeva il suo picco massimo mediamente più tardi, racconta il NewScientist. Anche le stesse persone inoltre riferivano di aver riposato peggio durante le fasi di Luna piena.
 Net1news.org


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