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Pastiera di riso e crema


La pastiera di riso e crema pasticcera è una variante della pastiera napoletana. Finalmente quest'anno sono riuscita a prepararla. E' praticamente una crostata con il ripieno di riso al latte e crema. Esiste anche la versione con riso e ricotta. La frolla fatta da me è con olio, voi potete fare la pasta frolla classica. Davvero buona ...da provare per il periodo di Pasqua e non solo. 

           

Ingredienti:
per uno stampo18 cm. diametro 

base pasta frolla
  • 200 g. di farina 00 
  • 50 g. di maizena 
  • scorza di un limone bio q.b. 
  • 2 cucchiaini lievito per dolci 
  • 80 ml. olio di semi di girasole 
  • 70 ml. latte 
  • 90 g. zucchero
  • pizzico di sale
ripieno (ricetta presa da qui)
  • 250 ml. latte intero
  • 40 g. riso originario 
  • 40 g. di zucchero o di più
  • 15 g. di burro 
  • estratto di vaniglia q.b.
  • scorza di un limone 
  • essenza fiori d’arancio q.b.
  • 200 g. di crema pasticcera (ricetta qui)
  • pizzico di sale 
  • zucchero a velo...per decorare  
Preparazione:
In una ciotola mescolate la farina con la maizena, il lievito, sale e la scorza di limone. In un’altra ciotola versate l’olio, il latte, lo zucchero. Mescolate per sciogliere bene lo zucchero. Versate il composto liquido sopra la farina e altri ingredienti. Mescolate bene, impastando con le mani per ottenere un composto compatto. Avvolgete l'impasto nella pellicola e fate riposare in frigo per circa 20-30 minuti. 

Fate cuocere il riso con il latte, il burro ,la scorza di limone grattugiata e un pizzico di sale. Cuocere a fiamma bassa fino a quando il latte non viene assorbito bene. Mescolate spesso per non fare attaccare il riso. Quando è pronto, fate raffreddare il riso al latte. Mescolate il riso freddo con la crema pasticcera,  aggiungete un po’di estratto vaniglia...e altro zucchero se vi piace più dolce. Adesso il ripieno è pronto.

Rivestite lo stampo con la carta da forno . Stende la frolla e rivestite lo stampo incluso i bordi.  Prima mettete da parte un po' di frolla . Riempite con il ripieno di riso e crema e livellate bene. Fate le striscioline e componete una griglia sulla pastiera. Spennellate con rosso d’uovo o latte e cuocere in forno precedentemente riscaldato a 180°C per circa 40-45 minuti. La pastiera deve essere bella dorata. Una volta fredda spolverizzatela con lo zucchero a velo vanigliato. Si conserva in frigo fino a 4-5 giorni.

Suggerimento: per i più golosi si può servire la pastiera con topping al cioccolato







Un augurio a tutti per una Pasqua serena e piena di speranze.



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Suggerimenti culinari per il menù di Pasqua....se ancora non avete deciso che preparare. Per i dettagli, cliccate sopra il nome della ricetta . 





2 febbraio - Festa della Candelora (presentazione di Gesù al Tempio) / Întâmpinarea Domnului (prezentarea pruncului Isus în Templu)



Il giorno della Candelora (2 febbraio),ovvero la presentazione di Gesù al Tempio e della purificazione della Vergine, viene già nel lontano passato indicato come un giorno "di svolta" della stagione invernale. Popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti".

Questa celebrazione liturgica cade a 40 giorni di distanza dal Natale e chiude il periodo delle celebrazioni natalizie.

"La Madonna Candelora dell'inverno semo fora, 
ma se piove o tira vento dell'inverno semo dentro;
 sole o solicello quaranta dì d'invernicello. "

In pratica, considerandolo come un giorno di metà inverno, se ne facevano pronostici per indovinare come sarebbe stata la rimanente seconda parte, calda oppure fredda, piovosa e nevosa oppure mite e soleggiata. Se neve o pioggia dall'inverno siamo fuori... se invece c'è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno.

L'orso della Candelora
La Candelora in alcuni luoghi viene chiamata "Giorno dell'orso". In questo particolare giorno, l'orso si sveglierebbe dal letargo e uscirebbe fuori dalla sua tana per vedere come e' il tempo e valutare se sia o meno il caso di mettere il naso fuori.
Un proverbio piemontese in questo senso recita: "se l'ouers fai secha soun ni, per caranto giouern a sort papì"
Ovvero, se l'orso fa asciugare il suo giaciglio (cosa che starebbe a indicare tempo bello per quel giorno) per quaranta giorni non esce più.
Un altro proverbio simile al primo, ma meridionale in questo caso, sostiene che se il 2 Febbraio il tempo è buono, l’orso ha la possibilità di farsi il pagliaio e quindi l’inverno continua.

In Romagna si dice:
 " Se piôv par Zariôla quaranta dè l'inveran in z'arnôva"
 "Se piove per la Candelora si rinnovano quaranta giorni d'inverno"

Altri detti :
Candelora (2 febbraio) in foglia, Pasqua in neve.
Candelora scura dell'inverno non si ha paura.
Candelora al solicello, siamo solo a mezzo inverno.
Se nevica per la Candelora, sette volte la neve svola.
Candelora, se tempesta se gragnola, dell'inverno semo fora.

I piatti tipici della Candelora rappresentano simbolicamente la festa della luce, il passaggio dall’inverno alla primavera e quindi alla vita con i suoi primi doni. 
Per questo le ricette sono soprattutto a base di latte e uova. 
Perciò tanti piatti a base di latte e uova, nel Sud Italia soprattutto con ricotta e formaggi freschi, dalle pitte maniate ai chinulilli alle polpette di vario tipo.

In Toscana, l'usanza in questo giorno e come è di tradizione , in molte famiglie , è quello di preparare i famosi cenci fritti di Carnevale. 

In Abruzzo, a Teramo le crêpes, meglio chiamarle “scrippelle”, sono delle sottili frittelle di farina, acqua e uovo mangiate come primo piatto, annegate nel brodo....quindi in versione salata.           


 

Festa della Candelora nel mondo 

Chandeleur- Francia 

In Francia si usa tradizionalmente festeggiare questo periodo con la preparazione del dolce tipico della Chandeleur, ovvero le crépes (dolci o salate) , che pare siano state elette a dolce simbolo per la loro forma tonda che ricorda il disco solare, la "luce". In realtà questa giornata è ormai parte della tradizione popolare e la si trova anche slegata dalla festa religiosa, un pò come da noi in Italia il panettone lo mangiano anche coloro che non festeggiano il Natale inteso come festa religiosa.

La tradizione vuole che si preparino le crêpes, tenendo nella mano con cui si scrive una moneta e che si girino facendole saltare in padella con l’altra mano. Questa veniva poi arrotolata dentro alla crêpe e portata in processione da tutta la famiglia fino alla camera da letto dove veniva messa sopra un armadio fino all’anno seguente. Si recuperavano i resti della crêpe dell’anno precedente e si dava la moneta al primo povero che passava.Se tutti i riti venivano rispettati, la famiglia era sicura di avere soldi tutto l’anno e chi faceva saltare perfettamente la crêpe senza farla cadere e senza arrotolarla, si assicurava la felicità fino alla prossima Chandeleur.

informazioni e foto prese da web


A Monticello (Valle Mesolcina -Svizzera) , nella prima domenica di febbraio, si prepara la torta di pane di Candelora.




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Groundhog Day - Stati Uniti e Canada 

Negli Stati Uniti e nel Canada il 2 febbraio festeggiano il Giorno della Marmotta (Groundhog Day)
Anche questa ricorrenza ha origine da credenze associate con la Festa della Luce (il Candlemas Day). La tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare il rifugio di una marmotta. Se questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane.
La tradizione americana dice:
“If Candlemas Day is bright and clear, there’ll be two winters in the year”, cioè:
“Se alla festa della luce il cielo è limpido, ci saranno due inverni nell’anno”.


informazioni e foto prese da web
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rumeno/romana

Întâmpinarea Domnului este o sărbătoare crestină, ortodoxă si catolică ,care se sarbatoreste pe 2 februarie. Continutul sărbătorii se referă la prezentarea pruncului Isus în Templu

In Italia, in ziua de Întâmpinarea Domnului (Presentazione di Gesù) pe 2 februarie, corespunde cu sarbatoarea popular numita "Festa della Candelora" , menționată ca o zi de "punct de schimbare" a sezonului de iarnă.
In această zi se binecuvânteaza lumânări, un simbol al lui Hristos, " lumină pentru revelație a neamurilor". Această celebrare liturgică cade la 40 de zile distantă de la Crăciun si  încheie perioada de sărbători de Crăciun.
În practică, considerând-o ca o zi în mijlocul iernii, se fac previziuni cum va continua timpul pentru restul iernii. În cazul în care este zăpadă sau ploaie ...timp urat ,practic iarna este pe sfasite iar  în cazul în care este soare frumos sau soare palid, suntem inca în mijlocul iernii.

La festa della Candelora  în unele regiuni se numeste "Ziua ursului." În această zi deosebită, ursul s-ar trezi din hibernare si ar iesi afară din vizuină pentru a vedea cum este timpul, să evalueze dacă este oportun să iasa afară definitiv sau nu.

În Franța, exista tradiția populară numita "Chandeleur" .In aceasta perioada se pregatesc tot felul de crêpes (clatite dulci si sarate) .De ce crêpes ? Au fost alese ca simbol pentru forma lor rotundă, care aminteste de discul solar, asociat la "lumina".


În Statele Unite si Canada, tot pe 2 februarie se sarbatoreste "Groundhog Day"- Ziua Marmotei. Tradiția spune că în această zi ar trebui să se urmareasca refugiul marmotei. În cazul în care ea apare din vizuina iar vremea afara este urata , cu siguranta nu isi vede umbra ei , atunci iarna se va încheia în curând. In cazul în care ea iese afara din vizuina pentru că este o zi frumoasă cu soare , se poate speria vazand umbra ei...si asa se intoarce in vizuina iar iarnă va continua pentru încă sase săptămâni.

Biscotti speziati

I biscotti speziati fatti da me sono dei gustosi biscotti natalizi di pasta frolla aromatizzata con cannella ,zenzero e noce moscata. Certo si possono fare tutto l'anno, magari cambiando le formine. 
Sono buonissimi, provateli! Vi lascio la ricetta di questi deliziosi biscotti e vi auguro che la dolce magia del Natale sia sempre con voi. 
  Buone Feste a tutti!

 

  

Ingredienti:
  • 300 g. farina 00 
  • 2 uova medie 
  • 100 g. burro  
  • 120 g. zucchero (metà di canna e metà semolato)
  • 1 cucchiaino raso lievito per dolci o bicarbonato  
  • 1 cucchiaio miele 
  • 1 pizzico di sale
  • 2 cucchiaini cannella in polvere 
  • 1 cucchiaino zenzero in polvere 
  • 1 cucchiaino noce moscata o chiodi garofano in polvere
  • 1 bustina vanillina
  • decorare con ghiaccia reale o pasta di zucchero  

Procedimento:
Mettete il burro (morbido) con lo zucchero in una ciotola e montate bene con le fruste. Agiungete le uova e frullate tutto bene insieme. Agiungete il miele, le spezie, un pizzico di sale, il lievito e alla fine la farina . 

Mescolate tutto il composto bene con un cucchiaio e poi a mano. Quando l'impasto e omogeneo e liscio, formate un panetto e mettetelo a riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Riprendete l’impasto, infarinate leggermente la zona dove volete stenderlo. Stendete l'impasto di circa mezzo cm. di spessore e ritagliate con le formine scelte. 

Cuocete i biscotti nel forno riscaldato a 170 gradi per circa 15 minuti (modalità statico). 
Quando i biscotti sono freddi, decorate a piacere con la ghiaccia reale o semplicemente spolverizzateli con lo zucchero a velo. 

Suggerimento: 
Se vi piacciono i biscotti con un sapore più intenso ,aumentare la quantità di spezie.





Carciofi fritti




I carciofi (cynara cardunculus) sono ingredienti versatili da usare in cucina e rinomati anche per le loro proprietà salutari. 
Carciofi si dividono in 2 gruppi, quelli che danno fiore in primavera e quelli che producono da ottobre all’anno successivo, chiamati rifiorenti.

Una delle ricette piu golose con i carciofi (secondo me), sono i carciofi fritti. Ognuno ha la sua ricetta per friggere i carciofi . La mia ricetta preferita (perché piace di più in casa) è senza pastella. 
Carciofi fritti, da gustare come antipasto, contorno o stuzzichino.



Ingredienti:
  •  4 carciofi
  •  1 uovo
  •  farina
  •  olio per friggere
  •  sale, pepe
Preparazione:
Pulite con cura i carciofi; eliminate le foglie esterne più dure, tagliate i gambi e asportatene le punte e tagliateli a spicchi, togliendo il fieno che si forma nella parte centrale.

Tuffateli quindi in una piccola bacinella d’acqua fredda con succo di limone, nel frattempo che finite tutti da pulire.

Scolate e asciugate i carciofi e passateli nella farina, poi nell'uovo sbattuto poco salato e pepato, quindi friggeteli pochi alla volta nella padella con abbondante olio. 

Quando sono dorati e croccanti, scolate  bene i carciofi e metteteli ad asciugare sulla carta da cucina  assorbente. Servite subito caldi con un pizzico di sale.



Taralli napoletani (sugne e pepe)


               

Taralli napoletani (Sugne e Pepe) sono dei biscotti secchi salati, tipici della tradizione partenopea. 

Nel 1940, Leopoldo Infante inventò, nel suo laboratorio la ricetta definitiva del tarallo napoletano, quello con 'nzogna (sugna), pepe e mandorle intere. Una delizia che oggi rientra a pieno titolo nella categoria dello street food. 

 Questo inverno, ho preparato taralli sugne e pepe ,seguendo la ricetta di Manu Food . Sono buonissimi...che dire...uno tira l'altro.



Ingredienti: 
per 10-12 taralli 

  • 500 g.di farina 00 
  • 200 g.di strutto 
  • 7 g. pepe nero macinato (un cucchiaino)
  • 150 gr.mandorle tostate tritate 
  • mandorle tostate intere... circa 14 pezzi
  • 15.g sale 
  • 10 g.lievito di birra 
  • 150 ml.acqua 
  • 50 ml.vino bianco 
Procedimento:
Tostate le mandorle 150 gr + 14 pezzi in forno preriscaldato a 200° C per circa 3 minuti. Fatele intiepidire, tenete da parte 14 pezzi intere. Tritate resto di 150 g. mandorle fino a ottenere una granella grossolana. 

Mettete in una ciotola l'acqua ,vino bianco , il lievito sbriciolato, metà di strutto ...e impastate. 
Potete procedere con la planetaria o a mano....cosi come ho fatto io. Aggiungete metà farina e impastate ancora .
Aggiungete il sale, il pepe e restante di strutto . Impastate bene tutto il composto . Aggiungete al impasto le mandorle trittate e amalgamare bene . Lasciate l'impasto a riposare per 30 minuti . 

Staccate dei pezzetti di impasto, dal peso di scarsi 40 gr, e con ognuno formate dei filoncini di circa 20 cm. lunghezza. Se vi accorgete che i filoncini tendono a sfaldarsi compattateli leggermente con le mani e poi allungateli. Sistemate due filoncini vicini ed arrotolateli tra di loro, quindi chiudete le estremità per formare un tarallo. Infine sistemate 2 o 3 mandorle intere sulla superficie, facendole aderire bene con un po' d'acqua. 

Mettete i taralli un po' distanziati tra di loro, su una teglia rivestita con della carta forno e lasciateli lievitare per un paio d'ore (non dovranno crescere molto di volume). 

Infornate i taralli in forno preriscaldato a 180° C ventilato per 50 minuti, sfornate i taralli e lasciatelli a raffredare completamente . 

Infornate per la seconda volta a 80° C per massimo 90 minuti. Controllate la cottura, potranno essere sufficienti anche 50-55 minuti.
















Farinata di ceci con feta

Almeno una volta al mese preparo la farinata di ceci con formaggio feta .Conoscevo la farinata... anni fa lo fatta per la prima volta con rosmarino. Con l'aggiunta di formaggio feta è troppo buona, un piatto unico ,ideale per chi segue una alimentazione latto-ovo-vegetariana (come mio marito) e non solo.
Ricetta trovata nel blog Apriti Sesamo- cucina greca e non solo  .
 


Ingredienti:
  • 600 g. di acqua fredda 
  • 200 g di farina di ceci 
  • 5 g. di sale 
  • 300-400 g di formaggio feta 
  • 80 ml. di olio extravergine d'oliva (20+60) 
  • rosmarino (facoltativo)

Procedimento:
In una ciotola diluite poco alla volta la farina di ceci con l’acqua, sciogliendo bene i grumi .Lasciate riposare il composto (meglio coperto) almeno 4 ore ...io 6 ore . Mescolate e schiumate ogni tanto il composto. Trascorso il tempo di riposo ,aggiungete 5 gr. sale e 20 ml. olio extravergine di oliva .
In una teglia da forno larga....la mia era tonda (diametro 35 cm.) versate resto di 60 ml. olio extravergine di oliva.
Potete utilizzare anche la teglia da forno rettangolare...importante che il composto non deve essere troppo alto nella teglia ,non deve superare più di 1cm. Cosi la farinata viene sottile e leggermente croccante .
Dopo che avete messo l'olio ,rovesciate nella teglia il composto di farina. Mettete qua e là nella teglia formaggio feta sbriciolato (precedentemente asciugato). Se vi piace ,aggiungete anche rosmarino fresco o secco.  Posizionate la teglia nella parte bassa del forno. Cuocete la farinata in forno ventilato (già riscaldato) alla massima temperatura 220-250 C ...per 15-20 minuti, fino a doratura desiderata. 




Biscotti rose del deserto con gocce di cioccolato

 



Le rose del deserto sono biscotti sfiziosi da poter gustare a colazione, a merenda oppure come spuntino. Si tratta di dolcetti che prendono il nome da bizzarri minerali color ocra, composti da aggregati di cristalli di gesso, che si formano nelle aree desertiche. 
Esistono diverse varianti per preparare le rose del deserto.... ma gli ingredienti principali sono sempre...burro, farina, uova, zucchero e fiocchi di mais. Io ho preferito fare le rose del deserto con le gocce di cioccolato. Le rose del deserto sono semplicissimo da preparare . 



Ingredienti:
  • 100 g. burro morbido
  • 1 uovo 
  • 70 g. zucchero semolato 
  • 100 g. farina 00 per i dolci
  • 50 g. farina di mandorle 
  • 50 g. fecola di patate o amido di mais
  • 1 cucchiaino estratto di vaniglia 
  • gocce di cioccolato o uvetta ammollata q.b. 
  • buccia di limone grattugiata q.b.
  • 1 cucchiaino lievito per dolci 
  • fiocchi di mais classici o al cacao q.b.

Procedimento:
In una ciotola lavorate con le fruste il burro morbido con lo zucchero.  Aggiungere l’uovo ,l’estratto o aroma di vaniglia ,un pizzico di sale e buccia di limone grattugiata. Separatamente mescolate la farina con la fecola e il lievito setacciati insieme alla farina di mandorle. Se non avete la farina di mandorle usate 150 g. di farina di grano .
Aggiungere le farine al composto di uova e burro. Mescolare bene con le fruste. Alla fine aggiungere le gocce di cioccolato a piacere. Mescolate a questo punto con un cucchiaio di legno per incorporarle del tutto. 
Con un cucchiaino abbastanza pieno, prelevate un po’ d'impasto e con le mani passatelo nei corn flakes e date la forma tonda del biscotto. Mettete i biscotti nella teglia rivestita con carta da forno. Cuocete in forno preriscaldato a 180° C per circa 20 minuti. Se vi piace ,quando sono freddi, spolverizzare i biscotti con zucchero a velo .Se vuoi che i biscotti restino belli croccanti, trasferiscili in un contenitore di vetro, plastica o di latta e chiudi ermeticamente.

 


"Un biscotto non è solo un biscotto, ma è un’occasione, un’istante di calma e di piacere che ci allontana dal presente."

Focaccia Locatelli (senza impasto) con pomodorini



La Focaccia Locatelli è conosciuta anche come focaccia senza impasto. Sicuramente tanti di voi lo conoscete. Finalmente l'ho provata anch'io. Davvero facile da preparare , non è altro che un impasto preparato in ciotola con cucchiaio di legno e senza usare la mani. Questa è la ricetta base che ho trovato navigando nel web.....a quale ho aggiunto in superficie pomodorini. Se non l'avete ancora provata, ve la consiglio.        



 Ingredienti: 
per una teglia 30 cm. diametro 

250 g. di farina 0
250 g. di farina 00 
300 ml. di acqua tiepida
15 g. di lievito di birra 
2 cucchiai di olio evo 
5-10 g. di sale 
per l'emulsione 
65 ml. di acqua 
65 ml. di olio evo 
15 g. di sale
per copertura
pomodorini  
rosmarino 

 
Preparazione:
In una ciotola mettere le farine, il sale, l'acqua tiepida, il lievito e l'olio . Iniziare a mescolare tutti gli ingredienti con un cucchiaio di legno. Nella ricetta originale si raccomanda di non impastare con le mani. Mescolare bene fino quando l'impasto diventa liscio e omogeneo.
Ungere leggermente la superficie con poco olio e coprire con un telo...lasciare a lievitare per 10 minuti. 

Versare l'impasto in una teglia unta con un filo d'olio. La mia teglia era tonda ,diametro 30 cm. Coprire ancora l'impasto e lasciare altri 10 minuti di riposare. 

Dopo stendere la pasta con le mani, cioè con i polpastrelli leggermente infarinati ,esercitate una leggera pressione partendo dal centro verso i lati della teglia. Coprire ancora e lasciare lievitare per altri 20 minuti. 

Nel frattempo in una ciotola preparate la salamoia. Mettere l'acqua tiepida, l'olio e il sale e mescolate bene. Rovesciare la salamoia su tutta la superficie della focaccia. Mettere i pomodorini ,spolverizzate con rosmarino (io secco) .Coprire ancora e lasciare lievitare per altri 20 minuti. 

Infornare la focaccia  in forno già caldo a 180°C e cuocere per circa 30 minuti....o fino che diventa dorata in superficie.  Lasciare intiepidire la focaccia ,tagliarla a fette e servirla.






Bensone di Modena (senza burro e uova)

Il bensone, un dolce di origine modenese (bensòun in modenese), una specie di crostata arrotolata. 
L’antica ricetta del bensone, prevedeva un impasto di farina, latte, uova, burro e miele. Il miele è stato successivamente sostituito con lo zucchero. La ricetta originale non preveda alcuna farcitura. 
Il bensone può essere farcito con marmellata, mostarda bolognese , savòr  o diverse creme spalmabili a piacere. 

Questo preparato da me è una versione più leggera diciamo...ma buonissimo ugualmente. 
Viene servito a merenda, magari accompagnato da una tazza di tè, oppure a fine pasto inzuppato in un bicchiere di vino Lambrusco. A me piace molto per colazione con caffèlatte.
Ricetta trovata qui ,leggermente modificata. <info web>

 


Ingredienti:
pasta frolla 
  • 200 g. di farina 00  
  • 50 g. di maizena 
  • scorza di un limone bio  
  • un pizzico sale  
  • 2 cucchiaini lievito per dolci 
  • 80 ml. olio di semi di girasole 
  • 70 ml. latte di riso o vaccino    
  • 90 g. zucchero di canna  
  • marmellata q.b. ...io marmellata di nespole 
  • granella di zucchero q.b.

Preparazione:
In una ciotola mescolate la farina con la maizena, lievito, sale e la scorza di limone. Mescolate bene. 
In un’altra ciotola versate l’olio, il latte, lo zucchero. Mescolate bene per sciogliere bene lo zucchero. Versate il composto liquido sopra la farina e altri ingredienti. Amalgamate tutto bene ,impastando con le mani per ottenere un panetto compatto
Avvolgete l'impasto nella pellicola trasparente e fate riposare in frigo per circa 30 minuti .Stendete l’impasto formando un rettangolo. Distribuite sopra la farcia scelta, lasciando liberi i bordi e ripiegate il bensone facendo tre pieghe e richiudete. Spennellate la superficie del bensone con un po' di latte e cospargete con la granella di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per 30 minuti circa. Sfornate il bensone, fate raffreddare e volendo spolverizzate anche con lo zucchero a velo.











Buon Natale, dovunque e con chiunque lo stiate passando. 🎅🎄 ✨ Auguri! 🎁🎉




Gelato di nespole



Con le ultime nespole (Eriobotrya japonica), l'altra settimana ho fatto un gelato ...quello con latte condensato e panna. Viene cremoso, buono e si prepara senza gelatiera.  Al posto delle nespole si può utilizzare comunque altra frutta che piace. Io per esempio, altre volte ho fatto con le fragole e cocco.

Ingredienti:

  • 400 g. di nespole pulite o altra frutta 
  • 170 ml latte condensato già zuccherato 
  • 200 ml. panna fresca (da montare) 


Procedimento: Montate la panna molto soda. Lavate e pulite le nespole ,togliendo i noccioli , la buccia e poi frullate. Aggiungete al purea di nespole il latte condensato e mescolate. Aggiungete alla fine la panna montata e mescolate delicatamente, cercando di non smontare troppo il composto. Versate la crema ottenuta in un recipiente da congelatore con coperchio . Chiudete e lasciate solidificare in freezer per almeno 4 ore. Quando lo tenete nel congelatore più giorni, lo tirate fuori circa 10-15 minuti prima di servire.



Santi Pietro e Paolo



Santi Pietro e Paolo, due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana.

Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone.

San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67. Solennità dei santi Pietro e Paolo Apostoli. Simone, figlio di Giona e fratello di Andrea, primo tra i discepoli professò che Gesù era il Cristo, Figlio del Dio vivente, dal quale fu chiamato Pietro. Paolo, Apostolo delle genti, predicò ai Giudei e ai Greci Cristo crocifisso.

Entrambi nella fede e nell’amore di Gesù Cristo annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense.
In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.

Tradizioni popolari.....



Nell’Alto Mantovano moltissime famiglie rinnovano ogni anno, nella notte tra il 28 e il 29 giugno, festività dei santi Pietro e Paolo, il rituale agreste della Barca di San Pietro, comune anche alle tradizioni contadine lombarde e venete.
La sera del 28 riempiono d’acqua un contenitore di vetro trasparente, poi vi fanno colare delicatamente un albume d’uovo fresco. Lo lasciano tutta notte nel giardino “a prender la rugiada”, e al mattino seguente sarà facile riconoscere una nave, ricordo dei viaggi intrapresi dai santi Pietro e Paolo dalla Palestina a Roma.

Si nota che l’albume ha assunto una forma molto particolare, i filamenti bianchi che si saranno formati durante la notte avranno l’aspetto di alberi maestri, e di vele spiegate e la forma che assume sembra proprio quella di una barca.

 A seconda della forma delle vele i contadini prevedevano le condizioni del tempo: le vele aperte indicavano la venuta del sole... mentre le vele chiuse e sottili, l’arrivo della pioggia.


*****

I “Fiori di fuoco” della Girandola, sono fuochi pirotecnici notturni accesi a Castel Sant'Angelo, raddoppiati dai riflessi del fiume Tevere, ben visibili da Ponte Sant’Angelo, dai lungoteveri e da tutti i ponti dei rioni della città dell’Urbe, vicino al Vaticano.
Questa tradizione nacque nel 1481, per volontà di Papa Sisto IV, e si legava a particolari giornate festive come questa dei santi patroni di Roma.

Quest'anno la Girandola di Castello è online!!
Info:  http://mobile.060608.it/it/eventi-e-spettacoli/manifestazioni/festa-dei-ss-pietro-e-paolo-29-giugno-2020-1.html
                                                                                  

(foto e info prese da web)



Auguri a tutti Pietro e Paolo...buon onomastico !





Marmellata di nespole



Mai visto come quest'anno ,il mio nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica) cosi carico di frutta. Dunque, ho pensato di fare la marmellata . Ricetta è simile a tante ricette trovate su web. Ho fatto anche di due tipi...con la buccia e senza buccia.


Ingredienti:

  • 1 kg. nespole già pulite di semi
  • 3 fette di mela o succo di mezzo limone
  • 400 gr. di zucchero semolato
  • mezzo cucchiaino di cannella in polvere (facoltativo)
  • 1 bustina di vanillina (facoltativo)

Preparazione:
Lavate le nespole, tagliatele a metà e rimuovere i semi presenti al centro del frutto. Mescolate la frutta pulita con la metà dello zucchero. Lasciatela a macerare in frigorifero ,coperta con la pellicola per almeno 12 ore. Non tutte le ricette prevedono questo procedimento.
Domani per esempio, farò ancora la marmellata e questa volta non lascio più la frutta con lo zucchero a macerare.

Mettete le nespole con tutto il sugo che si è formato in una casseruola, preferibilmente in rame.
Va bene anche una casseruola in acciaio inox . Aggiungete lo zucchero rimasto, il succo di limone o le fette di mela a pezzettini, la cannella, la vanillina. Mescolate bene e lasciate cuocere a fiamma moderata per 40-50 minuti. Volendo, dopo circa 30 minuti frullate la frutta per ottenere una marmellata un po' più omogenea. Sta a voi decidere quanto e se volete frullare il composto.

Continuate a bollire fino che avete raggiunto la densità desiderata. Versate la marmellata bollente nei barattoli sterilizzati in vetro a chiusura ermetica.
Riempite i vasi fino ad 1 cm dal bordo e pulire con cura i bordi dei vasi. Chiudete con i tappi, senza però stringere troppo. Capovolgete immediatamente. Lasciateli capovolti per almeno 30 minuti.  Rigirateli e accertatevi che sia avvenuto il sottovuoto. Spingete il tappo con il dito e non sentire il “clak”: sigillo che garantisce l’avvento sottovuoto. Lasciate i barattoli raffreddare in un luogo fresco.

Nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica)

Nespolo del Giappone è utilizzato come albero ornamentale in giardini e parchi. I fiori di nespolo del Giappone sono molto profumati, con un profumo simile a quello del biancospino.

I frutti del nespolo del Giappone sono eduli e contengono uno, due-tre o anche quattro grossi semi. La maturazione dei frutti avviene in maggio-giugno, mentre la fioritura si ha in dicembre-gennaio.

 Le nespole fanno bene al cuore, sono amiche della vista e proteggono la pelle. Inoltre, sono frutti poco calorici, apportano infatti 47 calorie per 100 g, e sono una fonte eccellente di vitamine, sali minerali e fibre. Contengono inoltre l’87% circa di acqua e pochissimi grassi. 
<info web>







Bonet

Bonet
Bonet, classico dolce al cucchiaio piemontese. Da tempo lo volevo fare , anche perchè lo sapevo quanto è buono, lo mangiato qualche anno fa in un ristorante. Finalmente per la Domenica delle Palme lo preparato. Si tratta di un budino di antichissima tradizione a base di uova, latte, zucchero, liquore, amaretti secchi e cacao. Una vera delizia.😋
La ricetta originale di Lorena (blog Lory B. Bistrot) lo trovate qui . Sotto c'è la ricetta modificata leggermente da me.

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Ingredienti:
per 2 stampi plumcake


  • 1 l. di latte intero
  • 200 g. di zucchero semolato
  • 5 uova
  • 200 g. di amaretti secchi
  • 50 g. di cacao amaro
  • 1 cucchiaio di caffè solubile
  • 4 cucchiai di amaretto liquore
  • 1/2 fialetta di aroma rum


Preparazione:
Tritate finemente gli amaretti e unite al latte. Il latte prima deve essere portato ad ebollizione e raffreddato. Mescolate bene con un cucchiaio e aggiungete il caffè solubile, il liquore e l' aroma di rum. Separatamente sbattete con una frusta lo zucchero con le uova e il cacao amaro fino ad ottenere una crema liscia. Sopra versate il composto di latte e amaretti e mescolate bene.
Preparate il caramello. Mettete lo zucchero in un pentolino, aggiungete due cucchiai di acqua e cuocetelo fino alla formazione di un caramello dorato. Versatelo nei stampi, inclinateli in modo da distribuire il caramello sul fondo e sui bordi .Mettete il composto dentro gli stampi e adagiateli in una teglia alta da forno che avrete riempito per 2/3 con acqua calda.
Cuocete a bagnomaria nel forno già caldo a 180-200° per 40-50 minuti circa. Servite il bonet freddo.




Quest'anno sarà senza dubbio una Pasqua e Pasquetta molto diversa. Niente è come prima. Spero che l'aria di festa riuscirà a entrare comunque nelle vostre case.
Un augurio a tutti per una Pasqua serena e piena di speranze . 

Buona Pasqua !


Cleo...il mio coniglio "testa di leone" 💗



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Suggerimenti culinari per il menù di Pasqua....se ancora non avete deciso che preparare.  
Per i dettagli, cliccate sopra il nome della ricetta .


  Casatielo











                       

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